Giocare troppo a poker online può essere causa di dipendenza patologica. Tutte le sale sono riservate ai maggiori di 18 anni.

partypoker Premier League, uno degli eventi più seguiti al mondo

partypoker Premier League, uno degli eventi più seguiti al mondo

Chiunque si sia avvicinato al poker nei primi anni di questo secolo, sa bene di averlo fatto nella maggior parte dei casi attraverso i format televisivi. Dopo l'anno sacro del 2003, quello in cui Chris Moneymaker sconvolse il mondo vincendo il Main Event delle World Series of Poker, la gente iniziò ad appassionarsi in maniera intensa al Texas No Limit Hold'em. Al punto che anche i grandi client come partypoker hanno iniziato a produrre i propri format. Come nel caso della partypoker Premier League, uno dei primi a venire fuori in maniera ufficiale.

Al di là del fatto che si trattava di uno dei primi format televisivi legati al mondo del poker, la partypoker Premier League aveva una sua unicità legata al tipo di evento che veniva giocato. Un format che non ha più trovato un suo seguito o un suo erede negli anni a venire. E visto che sono passati quasi 10 anni dalla sua ultima edizione, andiamo a rivivere quelle che sono state sette magiche edizioni di questo show.

partypoker Premier League, la storia

Tutto ha avuto inizio nel 2007, quando partypoker annunciò al mondo la nascita di un nuovo format. Un vero e proprio campionato al quale decisero di iscriversi diversi grandi giocatori di poker. Il 26 febbraio del 2007 è in un certo senso una data storica, visto che ha preso il via la prima edizione della partypoker Premier League. Una edizione che spiegava chiaramente la costruzione del format. Un campionato in cui 12 giocatori si alternarono in diversi Sit & Go 6-Max per raccogliere punti e qualificarsi all'ultimo tavolo, quello in cui sarebbe stato decretato il vincitore.

Alla fine dei conti, il primo uomo a iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro è Juha Helppi. Il roccioso giocatore finlandese è stato capace di mettere le mani sul trofeo e sui 125.000 dollari messi in palio. Tra i protagonisti del final table anche Phil Hellmuth, che si è però dovuto accontentare della terza posizione.

Le edizioni seguenti

Con questa prima edizione, la partypoker Premier League ha preso decisamente il volo. Tanto che nel 2008 si giocò in ben due edizioni diverse, una all'inizio dell'anno e una verso la fine. E il montepremi fu raddoppiato, visto che la prima moneta ammontava a ben 250.000 dollari. Il vincitore della seconda edizione fu Andy Black, che ebbe la meglio in heads up su Roland de Wolfe. La terza edizione fu invece vinta da J.C. Tran, che portò a casa ben 300.000 dollari dopo aver sconfitto in heads up Tony G.

Dopo un anno di sosta, nel 2010 riprese la partypoker Premier League. Una edizione pazzesca, in cui si arrivò a ben 900.000 dollari, ma anche perchè per la prima volta si diede spazio ai qualificati online. Tra questi spiccò il nostro Giovanni Safina, avvocato di Palermo che giunse fino al terzo posto del Final Table. A vincere fu David Benyamine, il quale sconfisse in heads up Luke Schwartz e vinse 400.000 dollari.

Le ultime edizioni

Ancora un anno di sosta nel 2011, mentre in quello successivo si disputò la quinta edizione. Una stagione da sogno, la prima con 16 giocatori iscritti anzichè 12 e con un montepremi che superò abbondantemente il milione di dollari. Alla fine, vinse Scott Seiver, che portò a casa mezzo milione dopo aver sconfitto in heads up Dan Cates.

Quasi un anno dopo si giocò la sesta edizione, sempre con 16 iscritti. La prima moneta da 528.000 dollari fu portata a casa da Dan Shak. Il player americano sconfisse in heads up Sam Trickett, in una edizione in cui ci furono diversi campioni ai tavoli.

Infine, la settima e ultima edizione, in cui i giocatori impegnati furono nuovamente 12. Meno giocatori ma non meno spettacolo, con Sorel Mizzi che riuscì a portare a casa il titolo. Il canadese vinse i 466.000 dollari di prima moneta dopo aver sconfitto in heads up Jeff Gross. Tra i nomi al top c'erano anche Dan Colman, Jason Koon e Antonio Esfandiari.

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