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La mano della settimana – Come non giocare contro un pro

Non importa quanto sia grande o dispendioso un torneo, nè quanti grandi giocatori vi siano. Capita spesso che giocatori amatori raggiungano i Final Table.

Uno di questi è il francese Julian Fernandez, il quale raggiunse nel 2006 il tavolo finale della French Poker Series, in quel di Monte Carlo.

Si è reso protagonista di una run di spessore fino all’ultimo step del torneo, prima di ritrovarsi a giocare una mano contro il fortissimo Niall Farrell, che gli sarebbe costata caro.

Dal flop al river

Il giocatore amatore Julian Fernandez ha vissuto un grande Main Event alle FPS, in un torneo da 1.100 euro. Ha raggiunto il podio del torneo e si è assicurato almeno 90.000 euro.

I suoi ultimi due avversari sono in lotta per una prima moneta da 218.000 euro, e sono due pro di livello come Niall Farrell e Stephane Dossetto.

Siamo arrivati al livello di bui 100.000/200.000 con un ante di 25.000. Gli stack sono: 13 milioni (65 big blind) per Farrell, 12 milioni (60 bb) per Dossetto e appena 5 milioni (25 bb) per Fernandez.

È prevista una differenza di circa 40.000 euro tra il terzo e il secondo premio, ma a Fernandez non sembra interessare più di tanto quando spizza la sua mano

10 hearts 10 9 hearts 9

Si trova sullo small blind e decide di chiamare il rilancio a 425.000 di Farrell, mentre Dossetto opta per il fold.

Con un piatto da 1.125.000 gettoni, andiamo al flop.

8 hearts 8 8 diamonds 8 8 spades 8

Fernandez checka e Farrell c-betta a 350.000. Fernandez fa call, portando le dimensioni del pot a 1.825.000 unità con uno stack di 4.200.000 chip. Ecco il turn, un

9 spades 9

Fernandez stavolta punta per primo, ben 550.000 gettoni. Farrell raisa fino a 1.250.000, Fernandez pusha per i suoi 4.200.000 e Farrell chiama. Il river è un

A spades A

E al momento dello showdown, Farrell vince con

K hearts K K clubs K

Fernandez esce di scena in terza posizione, mettendosi in tasca 90.000 euro.

Analisi

Fernandez viene eliminato con top pair, vedendo svanire il sogno di vincere il Main Event delle FPS.

Ad una prima occhiata, potremmo parlare del classico caso di amatore che finisce in un brutto colpo senza averne alcuna colpa, ma osservando meglio il colpo possiamo dire che Fernandez ha ancora tanto da imparare.

Si comincia dal pre-flop. Farrell è un giocatore abbastanza aggressivo, ma in generale gioca molto bene. Prima di giocare contro di lui con una mano che prevede suited connectors e hai appena 25 big blind davanti a te, devi pensarci bene.

Ovviamente  10 hearts 10 9 hearts 9 è una buona mano, ma considerando il momento del torneo e la posizione al tavolo Fernandez avrebbe dovuto pensare al fold. Mossa non obbligata, ma ragionevole.

Al flop

Sono presenti tre 8, il che vuol dire che le percentuali che c’erano pre-flop sono rimaste intatte.

Niall Farrell
Niall Farrell

Ok, c’è una minima possibilità che qualcuno abbia chiuso un poker, ma è troppo piccola per tenerla in considerazione.

Il check di Fernandez e la c-bet di Farrell sono mosse standard, anche se la puntata è molto piccola, circa 1/3 del piatto.

Cosa avrebbe dovuto fare Fernandez? Facile, foldare! È possibile che Farrell avesse una mano peggiore della sua – ad esempio 7-6 o 6-5 – ed è in fase di steal, ma la maggior parte delle volte punta con una coppia in mano – come 4-4 – oppure con almeno una overcard.

È difficile dire come Fernandez potesse sentirsi ancora in grado di vincere con Ten-high, ma la lezione non è ancora finita.

Quando piove, poi grandina

Il turn porta una carta che a Fernandez appare magica. Essendo assai difficile vincere il colpo con 10 carta alta, lui aveva bisogno di prendere una carta al turn, e la probabilità di prenderla al turn era pari al 12%.

Ovviamente noi sappiamo che nessuna delle due carte di cui aveva bisogno poteva bastare per dargli la vittoria, il che rende ancor più brutto il suo call al flop.

Ora, anzichè checkare ancora e lasciare l’action a Farrell, Fernandez esce addirittura puntando. Cosa pensava di ottenere secondo te? Credeva di poter difendere la propria mano, oppure provava ad estrarre due strade di valore con una mano del genere?

La mossa giusta in questo caso era il check, sperare che Farrell proseguisse nel suo eventuale bluff per proseguire nel colpo.

Giocando in questo modo, Fernandez può prendere valore solo da mani come A-K, A-Q o coppie inferiori all’8, ma difficilmente mani del genere avrebbero pagato due strade di valore. Pertanto, anche questa mossa non ha senso.

Farrell ottiene il massimo

Dopo la donk-bet di Fernandez, Farrell inizia a riflettere, apparentemente sorpreso da questa puntata. Ma alla fine deciderà di fare una move molto strong.

Rilancia per polarizzare il suo range, mentre un call avrebbe lanciato un segnale come “ho valore, ma nemmeno tanto”. Farrell si rende conto anche del fatto che Fernandez ha preso valore, e lui così batte tutte le mani tranne 9-9 e qualsiasi combinazione che prevede un 8.

Quindi Farrell sarebbe felicissimo nel caso in cui Fernandez pushasse dopo il suo raise. Dal canto suo, Fernandez non riesce proprio a mollare, conscio del fatto che il suo avversario può essere in bluff.

A questo si aggiunga che il francese ha già investito un quarto del suo stack, e qualora foldasse adesso si ritroverebbe con poco più di tre milioni e mezzo. Un’idea a lui sgradita.

In ogni caso, la mossa migliore sarebbe stata il call: se Farrell fosse in bluff, infatti, un call al turn e un altro check al river lo avrebbe indotto a pushare. Così, Fernandez avrebbe potuto vincere più chip semplicemente callando turn.

Ma nel mondo reale, è Fernandez che decide di andare all-in con appena due out per vincere.

La morale

Si è trattato di una reazione a catena, in cui Fernandez ha preso decisioni sempre più sbagliate strada dopo strada, fino a non trovare più l’uscita.

Giocatori come Niall Farrell tendono spesso a bluffare (leggi i nostri articoli dedicati al bluff e al semibfluff) , quindi hanno range molto ampi, ma questa volta aveva una monster e a Fernandez non è passato affatto per la mente che ciò potesse accadere.

Se il francese avesse avuto il coraggio di sfidare il britannico, avrebbe dovuto puntare per tre strade, rendersi conto che dall’altra parte c’erano due Re e lasciare il tavolo a testa alta.

PS: Niall Farrell ha eliminato Fernandez al terzo posto, ma non ha vinto il torneo, visto che a trionfare è stato Stephane Dossetto.

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